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San Leo

Indagini presso la Fortezza di San Leo

Archeologia degli elevati e restauri storici

«Forte è San Leo e fortissima la Rocca: e questa piazza, sì per arte, sì per opera della natura, è nominata come una delle principali del mondo» (relazione a papa Urbano VIII, 1631, devoluzione del Ducato di Urbino alla Santa Sede).

Le indagini di archeologia degli elevati sulla fortezza romagnola di San Leo (provincia di Rimini dal 2009), svolte in sinergia con la competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini, erano uno degli obiettivi di punta del più generale "Progetto Montefeltro - Atlante del paesaggio feretrano". Esso si pone la finalità di indagare le modificazioni diacroniche del paesaggio, dall'età romana al medioevo, nella Romagna meridionale - Marche settentrionali, con riguardo al fenomeno dell'incastellamento e all'edilizia storica. Gli studi sulla fortezza leontina sono stati affiancati, in progress, dalla cattedra di Restauro architettonico dell'Università di Bologna.

La mole della fortezza di San Leo impressionava già nei secoli passati. Fu un luogo di potere di rilevanza nazionale, è un monumento longevo. Castrum, in periodo tardoantico divenne, nel X secolo, una delle quattro maggiori piazzeforti del regno italico (Settia 1984) e capitale d'Italia tra il 962 ed il 964. Fu la fortificazione di punta del ducato di Urbino. In séguito una delle più temute carceri dello Stato Pontificio. Un exemplum notissimo nel panorama europeo dell'architettura di Transizione.

Il lavoro eseguito sul complesso monumentale (4.400 mq) è stato concretizzato in una recente monografia. Non esistono abbastanza documenti sull'evoluzione diacronica del suo palinsesto architettonico anteriori al XVIII sec., pertanto occuparsi della fortezza ha significato avviare un cammino scientifico tortuoso con la finalità di ordinare un caos primordiale di dati, liberandosi dai preconcetti, affidandosi al metodo dell'archeologia degli elevati e del restauro storico.

Il lavoro è durato più di un lustro. La fortezza è stata analizzata nella diacronia, senza ricorrere a invasivi scavi stratigrafici. È stato codificato un iter diacronico ricostruito con quanto di più moderno possa servirsi l'analisi stratigrafica degli elevati. Il tutto va a costituire un modello metodologico di studio degli elevati per -estesi complessi architettonici eccessivamente pluristratificati-, sicuramente utile ad archeologi, architetti e ingegneri che si occupano di restauro architettonico, in una vincente compenetrazione di discipline.

Le indagini sono state pubblicate nel III volume della collana ArcheoMed: Sacco D., Tosarelli A., 2016, La fortezza di Montefeltro: San Leo diacronia dei processi di trasformazione, archeologia dell'architettura e restauri storici, «ArcheoMed» monografie, 3, Firenze, ISBN: 978-88-7814-689-1

http://www.insegnadelgiglio.it/prodotto/la-fortezza-di-montefeltro-san-leo/

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