Please enable JS

Le cave di calcare di Montecopiolo

Le cave di calcare di Monte Copiolo (PU)

"Primo di notabile antichità è il Castello di Monte Copiolo quale è (...) sopra un fortissimo scoglio di viva pietra, in cima del quale è un ampio spatio et sito vistoso al cui sommo era anticamente una fortissima e spettabile rocca di quale ancora oggi vi restano e si scorgono molti risguardevoli e notabili vestigi e le macerie di essa fortezza che aveva doi recinti di mura e le sue porte e fortini e balloardi di mirabili maestrevoli pietre concie". (Pier Antonio Guerrieri, La Carpegna abbellita et il Montefeltro illustrato, XVII secolo)

            L'Insegnamento di archeologia medievale dagli anni '90 del secolo scorso conduce indagini presso la sub-regione storica del Montefeltro (regioni Marche - Emilia Romagna) volte alla comprensione diacronica delle dinamiche del popolamento in età antica e medievale, con particolare riguardo al fenomeno dell'incastellamento e all'edilizia storica. Queste si sono sostanziate, primariamente, nel cantiere archeologico avviato nell'anno 2002 presso il castello di Monte Copiolo.

            Giunti alla base delle stratigrafie montecopiolesi, in corrispondenza dell'affioramento dello strato geologico, ci si è resi conto che era possibile indagare anche i periodi progettuali/cantieristici che precedettero la realizzazione delle fabbriche di X e di XII secolo d.C.. Con lo strato geologico a vista, tagliato da numerosi segni di cava, è emerso che tutte le strutture del castello si innestarono su aree estrattive coeve alla fortificazione tanto che i corpi di fabbrica del castrum andavano perfettamente ad inserirsi nel modellamento dei versanti (terrazzamenti, spalti, trincee di fondazione etc.). Ciò ha portato ad allargare lo sguardo verso le pareti rocciose esterne al castello, anche molto scoscese, permettendo di localizzare ed analizzare estesi fronti di cava.  

            Le cave medievali di Monte Copiolo hanno una estensione considerevole, attestandosi su una superficie di oltre 24.000 m². Sono attive già nel X secolo. Infine lo studio, in progress, delle tagliate, del materiale prodotto e delle strutture, ci ha permesso di elaborare una preliminare -interpretazione antropologica- della fase progettuale che precedette la realizzazione delle opere e di presentare un modello completo ed inedito di ciclo della pietra compreso tra X e XIV secolo.

A seguito dell'effettivo -smontaggio- del castello di Monte Copiolo avvenuto a partire dalla seconda metà del XVII secolo e terminato nel dopoguerra, è stato possibile procedere all'esame delle pareti di roccia risultate sempre a vista, ma anche esaminare in stratigrafia quelle porzioni di suolo nascoste dalla posa degli edifici medievali. Ciò ha permesso di comprendere come le cave furono avviate extra moenia, ma anche nelle zone che diverranno intra moenia. La finalità fu quella di reperire materiale e di preparare gli spazi attraverso trincee di fondazione intagliate nella roccia e spalti rilevati utilizzati come muri di roccia per il basamento delle torri e delle mura.

La cave di calcare a briozoi di Monte Copiolo rappresentano un manuale a cielo aperto. Un manuale per cavatori, che ne illustra il metodo, dalla fase di rimozione del cappellaccio a quella della finitura del pezzo. Un manuale per "genieri progettisti", che ha presentato un modello di pianificazione urbana e infrastrutturale di un castello, nel X secolo.

Il sito archeologico di Monte Copiolo, musealizzato e visitabile, rappresenta un esempio di archeo-geo sito, dove forme geologiche relitte come le preziose morfosculture del versante orientale si accompagnano a forme antropiche frutto dell'intaglio dei versanti.


pdf Manuale del cavatore