L'evoluzione del paesaggio medievale attraverso lo studio delle dinamiche dell'incastellamento
La ricerca sul paesaggio della regione storica del Montefeltro va di pari passo con lo studio del fenomeno dell'incastellamento. Il moltiplicarsi di castelli e di opere di fortificazione a partire dal X secolo condusse, infatti, a significativi cambiamenti riguardanti non soltanto gli aspetti socio-economici e politico-giuridici del Montefeltro, ma si tradusse in una vera e propria «riorganizzazione dell'habitat». Per questa ragione, il castello può essere assunto come elemento fondante del paesaggio medievale e, in questo caso, come strumento fondamentale per ripercorrere la storia del territorio della diocesi di Montefeltro.
Cercare di interpretare il reticolo castrense feretrano ha implicato il dover fronteggiare una scarsissima disponibilità di documenti, soprattutto per quanto riguarda le fasi iniziali del processo. Spesso, dove presenti, questi risultano di dubbia autenticità o erroneamente datati (da qui l'esigenza di integrare il più possibile le informazioni acquisite dall'edito con ricerche topografiche, toponomastiche e archeologiche); ma, in prima istanza, ha significato far proprio il dibattito scientifico sull'incastellamento in Italia e confrontarsi con quelle stesse problematiche che hanno animato, e animano tutt'ora, le indagini svolte nell'area centrale e centro-settentrionale della penisola.
L'atlante dei Castelli del Montefeltro annovera quasi 150 siti incastellati in circa 700 km² (è stato compilato tra gli anni 2006 e 2014 ed edito, per ora in sintesi, in Ridolfi L., Atlante dei castelli della diocesi di Montefeltro. Strategie insediative e nuovi dati, «Studi Romagnoli», LXV, Atti del Sessantesimo Convegno di Studi Romagnoli "San Marino - Pennabilli", 18, 19, 25, 26 ottobre 2014, pp. 113-152).