Area archeologica dell'antico Castello di Monte Copiolo
luogo d'origine dei Conti di Montefeltro, Signori di Urbino
“Il Castello di Monte Copiolo è posto sopra una rupe fortissima ed altissima e possiede una rocca fortissima. In esso vi abitano sessanta famiglie”.
(Descriptio Romandiolae – Cardinale Anglic De Grimoard, XIV secolo)
“Primo di notabile antichità è il Castello di Monte Copiolo quale è vicino alla Conca circa mezzo miglio sopra un fortissimo scoglio di viva pietra, in cima del quale è un ampio spatio et sito vistoso al cui sommo era anticamente una fortissima e spettabile rocca di quale ancora oggi vi restano e si scorgono molti risguardevoli e notabili vestigi e le macerie di essa fortezza che aveva doi recinti di mura e le sue porte e fortini e balloardi di mirabili maestrevoli pietre concie, tra le quali reliquie si vede una cisterna amplissima e di notabile manifattura con alcune porte scavate in guisa d’antri e ripostigli”.
(La Carpegna abbellita et il Montefeltro illustrato – Pier Antonio Guerrieri, XVII secolo)
La ricerca archeologica e l'apporto degli studenti urbinati e non
Il Castello di Monte Copiolo è uno dei contesti di scavo, di àmbito medievistico, più longevi ed estensivi d'Italia.
L’attività di ricerca nella regione storica del Montefeltro, a cura dell’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, è iniziata nell’anno 1997 per volontà di Anna Lia Ermeti e Daniele Sacco tramite indagini d'archivio concretizzatesi poi, nel 2002, nello scavo del Castello di Monte Copiolo mediante una convenzione stipulata tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, l’Università degli Studi di Urbino ed il Comune di Montecopiolo.
Dall’anno 2007, grazie alla disponibilità di una impresa locale, la Pomal s.r.l., alcuni locali di proprietà privata posti presso Villagrande di Montecopiolo sono divenuti “Centro di Ricerca dell’Università di Urbino per l’Archeologia Medievale” (Ce.A.M.), luogo privilegiato per lo studio e la comprensione delle dinamiche dell'evoluzione del popolamento e del paesaggio tra Romagna e Marche settentrionali.
Le campagne di scavo del Castello, giunte al quindicesimo anno, oltre a riportare alla luce strutture ed importanti manufatti di cultura materiale, permettono di comprendere le fasi evolutive della fortificazione e di inserire la stessa nell'ampio dibattito europeo sull'incastellamento ed il popolamento nel Medioevo.
Lo scavo è stato formulato, fin da principio, come "scavo scuola", una vera e propria palestra in cui gli studenti di discipline umanistiche potessero mettere in pratica ciò che avevano appreso durante le ore di attività didattica frontale in Ateneo.
Dall'anno 2006 l'attività di scavo si è estesa anche agli studenti di altri atenei italiani, mentre dall'anno 2013 si è aperta agli studenti provenienti dai paesi dell'Unione Europea mediante una Summer School Internazionale.
Monte Copiolo è divenuto un sito di ricerca internazionale, ampiamente inserito nel dibattito medievistico europeo, un punto di riferimento per chi voglia provare su campo la disciplina archeologica. Un servizio in più offerto dal nostro Ateneo per chi desideri mettersi in gioco toccando con mano strati di terra e cultura materiale in un contesto storico e paesaggistico di primaria rilevanza.
Sintesi storica sul Castello
Il Castello di Monte Copiolo sorge a 1030 m s.l.m. sull’omonima rupe che domina l’alta valle del fiume Conca, nel Montefeltro (Provincia di Pesaro ed Urbino) Il rilievo, già frequentato ai tempi dell’uomo di Neanderthal (130.000-30.000 anni a.C.) nella media età del Bronzo (1500 a.C.), in quella del ferro e per tutta l’epoca romana sosteneva, nel medioevo, un castello interamente edificato intagliando il monte stesso, che è in pietra calcarea, come le sue murature. Qui la roccia prende forma di fortificazione; l’opera dell’uomo si è talmente fusa con quella della natura da divenire cosa unica, lasciando apparire i ruderi del castello un naturale prolungamento del monte stesso.
In questo luogo, nel XII secolo, nacquero i Conti di Montefeltro (poi duchi di Urbino) e di qui partirono alla conquista di un vasto territorio che correva dalla città di Gubbio alla Repubblica di San Marino.
Il primo nucleo del castello sorse nel X secolo per volontà di un potere forte che vantava diritti su queste terre, secondo la tradizione storiografica (non comprovata da documenti diretti) si trattava dei Conti di Carpegna. Nel XIII secolo il castello figura come principale fortificazione del ramo ghibellino dei Conti di Montefeltro. Nel XIV secolo viene definito “castello fortissimo” per la sua impressionante posizione naturale e per le sue articolate difese. Nel corso del XV secolo il fortilizio diviene principale caposaldo dei Montefeltro nella lotta contro i Malatesti, signori di Rimini, per il predominio sul territorio feretrano. Di qui nel 1441, un giovanissimo Federico di Montefeltro, posto il suo quartier generale, partì alla conquista della fortezza di San Leo, strappandola proprio ai Malatesti. Sigismondo Pandolfo Malatesti, storico rivale di Federico, tentò di vendicarsi sette anni dopo, quando nel 1448 strinse in un violentissimo assedio il castello di origine dei Montefeltro, non riuscendo però nell’impresa.
Il Castello di Monte Copiolo non fu mai conquistato, guadagnandosi il titolo di unica fortezza feretrana rimasta sempre nelle mani dei duchi di Urbino. Un violento assedio subìto nel 1522 da parte delle truppe di Giovanni dei Medici (detto “dalle bande nere”) lesionò il castello, ma questo continuò ad essere abitato per tutto il XVI secolo. A partire dal XVII secolo la rupe venne abbandonata dalla sua popolazione, che decise di stanziarsi definitivamente alle pendici dello storico monte, in posizione più comoda.
Le fasi evolutive della fortificazione
Nel X secolo, dopo massicce operazioni d’intaglio del rilievo mediante cave, per volontà di un potere forte che decise di collocare su questa rupe uno dei suoi principali punti di potere (vescovi di Montefeltro) sorse il primo nucleo del castello. Questo era composto da un torrione sommitale (perimetro esterno m 12x12) difeso, alla base, da un recinto in pietra e da una palizzata lignea. Tra il recinto in pietra e la palizzata lignea, già in questo periodo trovavano posto alcuni annessi abitativi e funzionali (magazzini etc).
Il castello si è poi notevolmente sviluppato tra il XII ed il XIII secolo, quando tutto il comparto della rocca venne rimaneggiato ed una cinta in pietra andò a proteggere l’abitato che intanto era sorto sul terrazzamento basso del monte. In questo periodo, all’interno del circuito difensivo della rocca, scomparve il torrione sommitale per un cedimento strutturale, al suo posto venne edificata una chiesa con un annesso palatium, residenza dei conti di Montefeltro.
Nel XIV secolo cinque cinte di mura ed almeno otto torrioni difendevano il castello che era composto da un abitato cinto da proprie mura, disposto sul terrazzamento inferiore del rilievo e vegliato dalla “fortissima rocca”, posta sulla cima della rupe.
Nel corso del XV secolo la rocca venne del tutto rimaneggiata ed adeguata alle nuove tecniche belliche, ormai contaminate dalle armi da fuoco, le torri da quadrangolari divennero circolari, le mura di cinta furono cimate e vennero abbattuti alcuni edifici nell’area sommitale, per creare ampi piazzali per la manovra delle artiglierie. L'abitato guadagnò la sesta cinta muraria.