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Scavo Montecopiolo - progetto

Il progetto di studio

“Il Castello di Monte Copiolo è posto sopra una rupe fortissima ed altissima e possiede una rocca fortissima. In esso vi abitano sessanta famiglie”

(Descriptio Romandiolae – Cardinale Anglic De Grimoard, XIV secolo)

“Primo di notabile antichità è il Castello di Monte Copiolo quale è vicino alla Conca circa mezzo miglio sopra un fortissimo scoglio di viva pietra, in cima del quale è un ampio spatio et sito vistoso al cui sommo era anticamente una fortissima e spettabile rocca di quale ancora oggi vi restano e si scorgono molti risguardevoli e notabili vestigi e le macerie di essa fortezza che aveva doi recinti di mura e le sue porte e fortini e balloardi di mirabili maestrevoli pietre concie, tra le quali reliquie si vede una cisterna amplissima e di notabile manifattura con alcune porte scavate in guisa d’antri e ripostigli”

(La Carpegna abbellita et il Montefeltro illustrato – Pier Antonio Guerrieri, XVII secolo)


La ricerca nel castello di Monte Copiolo, mediante indagini d'archivio, è iniziata nell'anno 1997 a cura dell'Insegnamento di Archeologia Medievale dell'Università di Urbino (Anna Lia Ermeti). Una successiva convenzione stipulata tra la Soprintendenza Archeologica delle Marche - l'Università di Urbino e il Comune di Monte Copiolo ha permesso l'avvio del cantiere archeologico nell'anno 2002.
Il castello di Monte Copiolo, luogo di origine della famiglia comitale dei Montefeltro e principale possedimento della stessa sino alla seconda metà del XIII secolo, sorge su una rupe di 1030 metri s.l.m., si trova nell'alta valle del fiume Conca, a poca distanza dalla fortezza di San Leo (Regione Marche, provincia di Pesaro e Urbino, Montefeltro). I ruderi del castello affiorano, con strutture poderose, su una superficie complessiva di circa mq 9000; l'insediamento, in base ad un assetto che si ripete genericamente nella maggior parte dei castelli di questa regione, era costituito da un'area sommitale, cinta da un'imponente cortina muraria, dove si trovavano gli edifici di residenza signorile e dal sottostante abitato, distribuito lungo il terrazzo più basso e difeso anch'esso da una seconda cinta muraria in pietra calcarea. Tutte le strutture affioranti sono legate al fondo roccioso, appositamente rilavorato per accogliere le murature. Questo ha fatto si che opera dell'uomo e opera naturale si siano compenetrate in maniera tanto organica da diventare un tutt'uno costituendo il fascino di questo complesso archeologico.
La ricerca su questo castello fa parte di un progetto più ampio, relativo all'indagine storica/archeologica dell'area del Montefeltro, sia nella delicata fase di passaggio tra Tardoantico e alto Medioevo sia tra alto e basso Medioevo e nella fase pienamente medievale, finalizzata non solo alla comprensione dei vari fenomeni storici, ad esempio l'incastellamento nella fase altomedievale e in quella pienamente medievale, ma anche e soprattutto alla valorizzazione complessiva di un territorio ricchissimo di storia.
Le indagini archeologiche nel castello di Monte Copiolo danno l'occasione di indagare un castello fondato nel X secolo d.C. e le sue trasformazioni sino al XVIII secolo, quando divenne completamente disabitato e attraverso lo studio della cultura materiale ricostruire i rapporti economici e gli scambi che lo legavano al territorio.
Attraverso annuali campagne di scavo, oltre a riportare materialmente alla luce le complesse strutture della fortificazione, si indagano alcuni aspetti relativi alla lunga durata dell'insediamento, ma anche le relazioni che intercorrono fra le diverse parti funzionali del castello e i mutamenti subiti nel corso della storia, in particolare durante i secoli del medioevo e, sopratutto, il legame tra il Castello di Monte Copiolo e il territorio che lo circonda.