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Necropoli altomedievale di Pigno

Pigno è una frazione della città di Cagli (PU), immediatamente ad est della Via Flaminia e del torrente Burano, lungo un diverticolo della consolare che conduce da Smirra (altra frazione di Cagli) a Monte Martello (Santuario di S. Maria delle Stelle).

L’intervento archeologico, avvenuto in sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, nell'anno 2004 e poi nel 2008, ha messo in luce da un terreno agricolo 10 tombe altomedievali in muratura, più o meno ben conservate.

Le sepolture, ubicate a una profondità variabile fra i 60 e i 100 cm dall’attuale piano di calpestio, sono disposte a gradoni e seguono l'andamento naturale della collina su cui sorgono.

Sono tutte più o meno allineate in file ed orientate est-ovest. Tutte, tranne una (Tomba 2), hanno subìto vari danni a causa dei lavori agricoli operati in zona, danni non solo nella cassa, ma anche a livello delle sepolture.

La maggior parte di queste tombe conserva un solo inumato, ma alcune sono plurime. Tutte le deposizioni sono avvenute in decubito dorsale in spazio vuoto, con inumati deposti in posizione supina con il capo rivolto ad est. Nessuna di esse presenta corredo, tranne qualche piccolo oggetto di ornamento personale.

Il sepolcreto di Pigno, databile nel VII secolo d.C., presenta tutte le caratteristiche per essere definito un sepolcreto longobardo, ma la tipologia dei corredi fa pensare piuttosto a genti autoctone vissute sotto la dominazione longobarda. Infatti nelle tombe (di tipo longobardo) non ci sono più elementi caratteristici di un’etnia, ma materiali che testimoniano uno stretto e prolungato contatto con la cultura tardo romana, con la riproduzione di modelli tardo antichi e bizantini portati ad un estremo grado di semplificazione e con l’uso di materiali più poveri.

ERMETIA. L., AGUZZI A., in stampa, Il sepolcreto altomedievale di Pigno (Cagli, PU), in E. CIRELLI, E. GIORGI, G. LEPORE, Economia e territorio nell’Adriatico centrale tra tarda Antichità e Altomedioevo (IV-VIII secolo), Ravenna, 28 febbraio- 1 marzo 2014, in stampa.